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mercoledì 9 settembre 2009

Concretizzazione delle assunzioni del personale docente alle calende greche.

Più know-how si ha più canali comunicativi si hanno a disposizione; da reminiscenze greco-latine, “concretizzazione delle assunzioni del personale docente alle calende greche“, a quelle bibliche, concretizzazione delle assunzioni del personale docente “ha di là a da venire a giudicare i vivi e i morti. Nella sostanza, la veste serve a diffondere meglio il messaggio; in sostanza, il contenuto del messaggio rimane identico e per di più, purtroppo, immutabile se si lavora alla carlona, senza una pianificazione, senza una simulazione preventiva di quello che sarebbe potuto accadere con l’introduzione dell’indicazione di ulteriori tre provincie.
Si è parlato più volte di questa bella pensata del biennio 2009/2011 -ogni biennio pare sia soggetto a sperimentazioni varie che vanno, alla fine, contro gli interessi del comparto scuolastico- che avrebbe potuto svolgere un’opera benefica se opportunamente supportata da informatizzazione e telematica, previa formazione adeguata e conseguente cambio della visione che hanno l’impiegato e, a maggior ragione, il dirigente, assunti per via concorsuale, dell’ufficio e della relativa gestione.

E’ fuori dubbio tenere conto dei risultati degli osservatori condotti dal MIUR, risultati che, opportunamente, contrariamente ad altri che, al contrario, sono rimasti disponibili sul sito web del MIUR, sono statioscurati nel momento in cui il personale docente ha sottoscritto le domande di aggiornamento per GaE e GI, senza che siano state preventivamente rese note le regole per la gestione di tutte le procedure volte a fare proposte di assunzione e all’assunzione stessa del personale docente precario [Biennio 2009/2011, regole YTBD per le convocazioni, Biennio 2009/2011, altra beffa per i docenti precari]. Tra queste applicazioni, non più disponibili

Rimossa l'applicazione per consultare la consistenza aspiranti nelle GaE.

Rimossa l'applicazione per consultare la consistenza aspiranti nelle GaE.

se ne ricordano due; in ordine di apparizione temporale (l’analogia con l’elenco degli attori di un film non è casuale), la prima era sulle graduatorie esaurite, tabella che ha provocato al qui scrivente danni lavorativi sostanziali, e la seconda è stata la consistenza degli aspiranti, che non poteva servire ad alcunché da fare, almeno per riaggiustare il tiro del biennio precedente (si ricorda che nel biennio precedente non era precluso il trasferimento ma solo il fatto che si finiva in coda alla GaE dell’USP in cui ci si trasferiva; si legga lo stralcio del documento esplicativo del DDG2007 emanato dalla UIL), tabella che offriva gli stessi dati (il numero 0 -zero- stava a indicare graduatoria esaurita) presentandosi al pubblico con un nome nuovo che celava la medesima sostanza, anzi no, il medesimo contenuto, visto che la sostanza, o utilità, era nulla.
La tabella consistenza degli aspiranti, per dirla al passo con i tempi, è la nuova dicitura del supplente, che va a sovrapporsi alla figura del supplente da sempre conosciuta da tutti noi, studenti o genitori o dotazione organica provinciale o amministrativi scolastici: quella figura del supplente, preso dalle graduatorie di istituto di III fascia, neo laureato, in cerca di lavoro nel comparto industria o nel comparto dell’attività in proprio in cui non ha ancora trovato una sistemazione adeguata, a cui si conferiscono le supplenze temporanee, additato dagli studenti a professore di poco conto grazie al quale ci si può prendere una pausa dall’incalzare delle lezioni del titolare, quel supplente che non è mai lo stesso, anche su ripetute supplenze per la stessa materia nel medesimo anno scolastico.
La tabella consistenza degli aspiranti ha registrato la vanificazione di parte della sua importanza nel momento in cui, contrariamente alle disposizioni del precedente biennio, si sono aperte nuove iscrizioni nelle GaE, che erano state chiuse nel biennio 2007/2009 a motivo del cambio di destinazione delle graduatorie provinciali: da graduatorie permanenti, GP, a graduatorie a esaurimento, GaE. In questo nuovo nome si celava la nuova sostanza delle GaE: le graduatorie permanenti sarebbero scomparse e nessun nuovo precario si sarebbe inserito se non a fronte dell’esaurimento, dello svuotamento della relativa graduatoria.

Permanente part. pres. di permanere
agg. che rimane, che dura; stabile, fisso: mostra permanente, che non chiude mai

non sono più sinonimo di graduatorie di precari che rimangno tali a vita, bensì a esaurimento, che portano in sé la promessa, nel significato qui appresso riportato,

Promessa s. f.
1
2
3 (dir.) dichiarazione di volontà con la quale ci si obbliga all’adempimento di una prestazione

di assorbire il personale precario scolastico; il piano triennale di centocinquantamila assunzioni a tempo indeterminato si proponeva proprio di ridurre al massimo la consistenza degli elenchi dei precari del comparto scuola. Non come, al contrario, viene interpretato da alcuni, come si è riportato nel post D.M. 42/2009 anticostituzionale. che il termine esaurimento significasse a vita; per dovuta precisazione, a esaurimento significa, per le intenzioni del Ministro Fioroni, che non ci potevano più essere nuovi inserimenti in graduatoria fino a quando la stessa non si fosse esaurita. Parallelamente, quindi, non si sarebbero indetti anche concorsi per nuovi docenti. I trasferimenti sarebbero stati in coda per non danneggiare coloro che erano già in graduatoria; i trasferiti finivano in coda, qualunque punteggio avessero, e chiamati al lavoro dopo tutti. Gli irriducibili, tra i quali si annoverano i sostenitori del doppio punteggio [Scuole di montagna, l'apprendimento non ci guadagna], visto solo come mezzo per raggiungere l’agognata cattedra e mettersi a scaldarla per diciotto ore settimanali, hanno visto di buon occhio né la chiusura delle graduatorie a esaurimento né il trasferimento interprovinciale in coda: la prima misura (ahimè per i nuovi laureati!) volta a non aggravare ulteriormente il numero di precari nel comparto scolastico e a indire nuove assunzione nel momento in cui una data provincia si trova a essere sguarnita di docenti per alcuni insegnamenti, la seconda volta a garantire l’ascesa verso la futura assunzione senza che altri esterni vengano a turbare la situazione locale (chi è stanziale in un territorio è più vicino alle necessità del territorio stesso e partecipa attivamente) della GaE.
Due osservazioni. Gli irriducibili, parimenti il MIUR, non hanno pensato che esiste anche la GI II fascia, ove si sarebbero inclusi con l’abilitazione conseguita dopo la chiusura delle GaE; con danno maggiore, le nuove inclusioni 2009 hanno prodotto un’ulteriore disparità tra il personale docente precario già presente da due anni, perché fatte “a pettine”, indi ripristinando la vecchia maniera dei trasferimenti interprovinciali, turbando nuovamente la GaE-locale dato che vale innanzitutto il punteggio, solo ed esclusivamente per i nuovi abilitati del 2009: è stato un pò come se tra tutte le richieste di cambio di USP, si fosse autorizzato, senza un valido motivo, il trasferimento interprovinciale a pettine solo a una data categoria di protetti, gli abilitati del 2009.
Meno male che non vi saranno abilitati 2010 e 2011 per i quali riaprire le GaE un’altra volta.
si diceva degli irriducibili. Quella categoria che centra l’obiettivo sopra ricordato, raggiungere l’agognata cattedra e mettersi a scaldarla per diciotto ore settimanali, perseguendo un sofferta, a dir loro, trasferta in terre lontane dal calore della propria terra; terre lontane che permettono, però, di lavorare ogni anno, accumulando quel punteggio utile da riscattare non appena sarà diventato così sostanzioso da permettere di entrare “a pettine” nella GP e di diventare concretamente papabile per il ruolo, a danno di tutti coloro che, data l’esiguità di posti, hanno acquisito un punteggio minore negli stessi anni. Ben si scrive GP, in virtù della perenne esistenza di dette graduatorie di precari, perenne esistenza a permettere i giochi di cui si sta parlando; un piano serio di assunzione dei precari annullerebbe questi giochi, data la scomparsa della GP e legando l’assunzione alle necessità territoriali e non al territorio che non ha modo di soddisfare un’elevata domanda di personale scolastico.

Si diceva ex GP. Il cambio d’uso delle graduatorie del personale docente precario non ha retto il triennio, è durato solo un anno; esaurire gran parte dei precari esistenti nelle graduatorie attuali non lo si ottiene triplicando virtualmente il numero di docenti precari su tutti il territorio nazionale, istituendo la bella pensata delle tre ulteriori provincie. A pensarci bene, da questo 2009 il termine GaE è diventato improprio, è diventato nuovamente GP, graduatoria permanente, in virtù di almeno due fattori: più o meno ottantatremila assunzioni a fronte delle centocinquantamila, grazie al 133/2008 che leva ben cinque miliardi e ottocentomilioni di euro al comparto scuola, e l’aumento del numero di studenti per classe, che getta nel caos anche la dotazione organica provinciale del territorio nazionale, che incide sull’utilizzazione del personale precario.

A volersi dilungare, associando al termine esaurimento il significato più prossimo alle intenzioni di chi lo ha coniato per le GaE, che non sono più ex GP, che discende dal verbo esaurire,

Esaurire v. tr. [io eSaurisco, tu eSaurisci ecc.]
1 vuotare completamente | consumare sino all’ultimo, finire (anche fig.)
2
3 portare a termine, svolgere interamente
4 (mar.)
5 (chim.) estrarre totalmente uno o più componenti da una data sostanza

ecco che GaE è sinonimo di vuotare completamente le graduatorie costituite dai precari della Scuola, portare al termine le esistenti graduatorie permanenti, estrarre totalmente i precari della Scuola dalle graduatorie permanenti.

In pratica, la GaE-coda rappresenta un duro colpo alla GI di III fascia. Di fatto, i precari soprannumerari di una provincia possono prendere eventuali ore residue (sigh!?) dalla provincia indicata tra le tre ulteriori nella domanda di questo biennio, a patto di trasferirsi con armi e bagagli. Dove resiste l’utilità della GI III fascia? In tutte quelle situazioni in cui i precari, con comportamento da prime donne, si fanno quattro calcoli economici [Sezione Qualche conto tra poveri si può fare, nel post Misure contro la crisi nella Scuola: alla fine sarà solo guerra tra poveri] e rinunciano alla proposta di supplenza temporanea. Si tenga conto, purtroppo, che la nostra forma mentis è abituata a pensare all’annualità della supplenza e non alla settimana o al mese di indisponibilità, a vario titolo, del docente titolare; in quest’ultimo caso, la gratificazione salariale è ben magra!
Qui si innesta l’assurdità della disposizione ministeriale che blocca i trasferimenti, misura peggiore di quella precedente che li ammetteva restringendone i benefici per i soli precari (se si deve fare una norma, che la norma sia uguale per tutti!), nel biennio 2009/2011; tra quelle poche notizie che sono state tempestivamente (si fa per dire…) pubblicate sul sito web degli USP, innanzitutto si registra un flop laddove vi è stato un numero di inserimenti ex novo in GaE-locale completamente vuota; a Cuneo, per esempio, si contano nella A034 ben tre rinunce a proposte di assunzione e, manco a dirlo, la A034 è nuovamente esaurita. Il termine è improprio e sommario, poiché non è dato di sapere il motivo, quello stesso motivo che ha rovinato al qui scrivente la scelta appropriata della provincia, a cui si aggiunge il blocco dei trasferimenti del 2009; ben diverso significato avrebbe dovuto avere il termine graduatoria esaurita: mancanza di personale, attestato che tutti, dico tutti, i docenti precari presenti in GaE avessero ricevuto almeno un posto e fossero rimasti ancora posti disponibili da assegnare, mentre non può essere definita graduatoria esaurita una GaE in cui qualche docente precario abbia rifiutato la proposta di assunzione. Ci potrebbero essere stati mille motivi alla base di queste tre rinuncie, spero non serie, ma perché bloccare i trasferimenti a chi, invece, si sarebbe potuto trovare insieme a questi tre in modo da ricevere una proposta di supplenza annuale e non nella situazione di dover marcire in una provincia che non gli permette di lavorare?

La tabella comparativa, presente nel post [Ulteriori tre provincie, strumento gestito male], dimostra che nessun provvedimento è stato preso per sveltire le operazioni di nomina, grazie alla mancata simulazione preventiva dell’aggravio di lavoro che la bella pensata delle tre ulteriori provincie ha comportato. Si sta assistendo alla seconda tornata di convocazioni, che quest’anno coinvolgerà anche le GaE-coda, con numero di docenti ivi inclusi molto consistente; infatti, è successo che le tabelle graduatorie esaurite e consistenza aspiranti, ideate e messe a disposizione dal MIUR, non potevano sortire in nessun modo il risultato sperato, cioè presenza omogenea del personale docente nel territorio nazionale: in primis, perché una cosa è trasferirsi di graduatoria, un’altra è essere in coda a quella locale, insieme a tanti altri docenti precari con punteggi molto alti, che hanno lavorato per tutto il biennio precedente, che sono tra i primi nella graduatoria della provincia di appartenenza, che sicuramente rifiuteranno la proposta dalla coda di un’altra provincia perché sono riusciti a prendere una supplenza annuale dalla GaE-locale. E perché mai avranno barrato la casella della domanda di aggiornamento GaE relativa alla loro inclusione nella graduatoria delle GaE a tempo determinato anche nelle tre ulteriori provincie? «Non si sa mai!», potrebbe essere una risposta; «D’accordo!», ovviamente, è sufficiente vedere che cosa è successo a Cagliari con gli esuberi nella A034 per essere d’accordo con il «Non si sa mai!».
L’effetto collaterale è immediato. LeGaE-coda entrano in azione una volta che la GaE-locale abbia esaurito, a qualunque titolo, l’elenco dei docenti precari iscritti a fronte di altre disponibilità. Dalla tabella comparativa, su detta, si può capire la maggior consistenza delle GaE-coda, a fronte delle disponibilità residuali e della distanza dei precari che vi si sono iscritti. Se, dunque, vi sono delle rinunce dettate dalla esiguità retributiva per gli spezzoni d’orario che hanno convinto anche qualche docente precario del posto a rinunziare, almeno due evidenti motivazioni, una dovuta alla possibilità di chi ha un punteggio alto a ricevere una supplenza là dove vive e l’altra alle spese in più che occorrono per spostarsi lontano, spingono gli iscritti nelle GaE a non aderire alle convocazioni. L’effetto collaterale è ancor più pesante a causa delle deleghe [Dono dell'ubiquità per i docenti precari], che chi è lontano deve necessariamente spedire all’USP della GaE-coda e non può essere presente alle convocazioni per almeno due motivi, il primo è che le convocazioni degli USP sono pressoché contemporanee e il secondo è il costo del viaggio da casa alla località ove avverrà la convocazione: in tempi di crisi economica…non ti rimborsano mica il biglietto.
Un piccolo esempio. All’USP è rimasta una cattedra di sette ore, che nessuno degli interessati ha accettato; costoro saranno fuori dai giochi futuri a mò del regolamento ministeriale.
Essendo le supplenze annuali da oltre sei ore in carico all’USP, questo USP deve giocare la cattedra delle GaE-coda, mentre, fino al biennio precedente, toccava agli istituti scolastici occuparsene.
In seconda convocazione, questo USP convocherà i primi venti degli ottanta presenti nella GaE-coda. Che cosa succede se tra i venti sarà presente una delega? La cattedra da sette ore verrà assegnata, incondizionatamente, a chi ha spedito quella delega; l’USP spedirà il fonogramma/telegramma al docente delegante e aspetterà l’accettazione o la rinuncia. Ci vorranno, come minimo, un paio di giorni, oltre quello di invio.
A questo punto, l’USP come si muoverà? Dovrà fare una terza convocazione per accertarsi che un docente precario senza la delega abbia la possibilità di presentarsi di persona, oppure potrà procedere a interpellare via fonogramma/telegramma tutti coloro provvisti di delega che seguono, fino a incontrare in graduatoria il primo senza delega? La seconda situazione è molto più veloce, ma non si sa se il MIUR l’abbia valutata: non c’è niente a regolamento, per cui, in riferimento alla trasparenza, si ammette che il MIUR non vi abbia pensato affatto.

Quante convocazioni dovranno succedersi prima di incontrare il primo docente, tra gli ottanta, che accetta quello spezzone d’orario? Nel frattempo, l’anno scolastico si apre, gli studenti sono in classe e godranno dell’orario provvisorio con un sacco di buchi ovunque (a loro tutto sommato piace).

Si poteva prevedere un’altra eventualità, senza per il momento dare affondo alla telematicizzazione degli USP. Non sono un dirigente USP né un tecnico MIUR né il Ministro dell’Istruzione, perciò reputo inutile parlarne.


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