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domenica 13 settembre 2009

Dalle calende greche alle calende italiane.

Ci risiamo, la vecchia concezione della scuola tutta attorniata, strettamente fedele -nella buona e cattiva sorte- e subalterna,al MIUR, non lascia spazio all’autonomia scolastica; questa sconosciuta autonomia ancora non riconosciuta come tale benché sancita per legge…ma si sa, come nozione basillare del diritto, che lo Stato è l’ultimo a sottostare alle proprie leggi e può usare la forza per imporla.

S’intende qui il termine calende italiane come una nuova misura delle tempistiche per il reclutamento del personale docente precario, misura utile per essere adottata in astronomia per la misura delle lunghe distanze o in archeologia per indicare, all’indietro, la notte dei tempi; il termine calende greche [Concretizzazione delle assunzione del personale docente alle calende greche], si nota, indica un lasso temporale troppo breve…


USP Mantova

USP Mantova


…omissis…

Si fa riferimento alla precedente circolare di questo Ufficio prot. n. 13090 dell’ 01/09/09 relativa alla pubblicazione delle graduatorie di circolo ed istituto definitiva 1° fascia- provvisorie 2° e 3° fascia e alla precisazione ministeriale 13207 del 7/09/09 in Intranet (che comunque si allega).


Ci risiamo con la trasparenza. Il documento allegato non si apre. Ciò che, comunque, fa discutere è la tipologia in Intranet, che fa presumere che detto documento non abbia avuto la dovuta pubblicizzazione, ma sia stato fatto girare nella rete intranet tra MIUR e USP. Il documento continua.


Tenuto conto di quanto sopra e soprattutto non avendo ancora questo Ufficio concluso le operazioni di competenza (conferimento supplenze sui posti disponibili previa convocazione delle graduatorie provinciali – CODE calendarizzate per il 10-11-14-17-18 e 19 settembre) , le scuole non possono procedere al conferimento di supplenze dalle graduatorie di circolo ed istituto in questa fase.


Il documento, prodotto il 9 c.m., appare il 10 c.m. in una generica news riguardante la tempistica per la pubblicazione delle GI.
Scuoleeeee, aspettate anche voiiiii.

Scuoleeeee, aspettate anche voiiiii.


Si dice che sia un documento intranet, indi non accessibile dall’esterno. In verità, è sul sito web del Ministero d’Istruzione, in bella mostra.


Prot. n. AOODGPER 13207 (07 settembre 2009)

….omissis…

Di seguito si riporta la nuova tempistica, che tiene conto dei tempi tecnici per rendere operative le azioni descritte:

15 settembre: prenotazione massiva, nell’ordine, delle graduatorie definitive di prima, seconda e terza fascia

21 settembre: prenotazione massiva procedure di popolamento della base informativa delle funzioni di convocazione

24 settembre: rilascio funzione di convocazione supplenti brevi completa della gestione delle sanzioni.

Si raccomanda la massima collaborazione per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.


Il giorno 10 settembre c.a. sulla pagina web del Ministero d’Istruzione -l’URL corretto è http://www.istruzione.it o www.pubblica.istruzione.it; in realtà, http://www.miur.it rimanda a contenuti non pertinenti al comparto Scuola- compare una nota, Prot. n. AOODGPER 13529 , ma niente a proposito di questo forzato rinvio del reclutamento del personale docente da parte dei singoli istituti scolastici.
L’allegato in calce alla nota protocollare del Ministero d’Istruzione poteva essere un ulteriore aiuto per tutti coloro che dovevano cimentarsi online con la compilazione del Modelllo B: non poteva essere messo in linea a luglio anziché solo il 10 settembre c.a. a cose fatte?

La solita interpretazione delle leggi, delle ordinanze e, in generale, di tutte le disposizioni emesse dagli Uffici Pubblici o Amministrazioni Statali. E’ un uso improprio e disonesto del termine burocrazia, che è stato riportato, nella sua accezione positiva e non in quella visibile dai cittadini, nei post precedenti.
Si riveda questa frase dell’USP di Mantova, «non avendo ancora questo Ufficio concluso le operazioni di competenza (conferimento supplenze sui posti disponibili previa convocazione delle graduatorie provinciali», che si riferisce, a detta dell’USP, alla nota del Ministero d’Istruzione 13207. Quest’ultima non fa nessun riferimento al rinvio forzato della convocazione dei supplenti da chiamare dalle GI, anche perché

Preso atto che tale rinvio è dovuto per quegli insegnamenti con orario superiore a sei ore settimanali che sono di competenza degli USP, ogni altro tentativo del Ministero d’Istruzione di intromettersi nelle vicende di competenza degli istituti scolastici è indoveroso, se non altro. Due osservazioni dal punto di vista di gestione alla carlona del comparto Scuola.

La prima dovuta alla regola «attribuendole, col loro consenso, ai docenti in servizio nella scuola medesima, forniti di specifica abilitazione per l’insegnamento di cui trattasi, prioritariamente al personale con contratto a tempo determinato avente titolo al completamento di orario e, successivamente al personale con contratto ad orario completo – prima al personale con contratto a tempo indeterminato, poi al personale con contratto a tempo determinato». Si noti «forniti di specifica abilitazione per l’insegnamento di cui trattasi»: un pensiero va alle abilitazioni in cascata: prendi una, insegni in due o in tre. Un altro pensiero va al personale assunto a tempo determinato con cattedra completa: la misura contro la crisi nella scuola non dice niente in proposito, non è sufficiente, in tempo di crisi economica, una cattedra di diciotto ore per insegnate? C’è bisogno di assicurar loro anche le ore al di sotto delle sei settimanali, invece di far lavorare i docenti precari a secco? E’ pur vero che in molte convocazioni gli spezzoni sono stati rifiutati, ma non si può nemmeno trarre delle conclusioni o modi di comportamento generali di pochi, o anche di una buona parte, per tagliare fuori coloro che, al contrario, si acconterebbero di spezzoni, se non altro per acquisire esperienza e conoscenza delll’ambiente scolastico. Occorre dire che docenti, siano essi precari o meno, dediti a tempo pieno nella scuola e per la scuola ne esistono in grande quantità!

La seconda, e principale, semmai, è dovuta alla ultima presa di posizione per contrastare la crisi nella scuola; presa di posizione, di cui non si discute qui della sua validità o meno, di assegnare le supplenze con priorità ai docenti precari che abbiano lavorato, per almeno centottanta giorni senza riassunzione, lo scorso anno scolastico e che si trovino nella condizione di mancato posto disponibile in questo anno scolastico 2009/2010. In passato -e crisi ve ne sono state, anche se opportunamente passate in sordina- se spariva una cattedra o diminuivano i posti disponibili, vi era solo comprensione per coloro che, da metà graduatoria a scendere, non potevano ottenere un posto d’insegnamento. Ecco un’altra gestione degli Uffici Amministrativi dello Stato fatta alla carlona: perché il rinvio alla chiamata da GI fascia I per gli insegnamenti, con numero di ore pari o inferiore a sei ore settimanali, la cui graduatoria è esaurita? Perché far fare il pieno, a ventiquattro ore settimanali, a chi ha già una cattedra cosiddetta completa?

La crisi c’entra poco: nessuno del Ministero d’Istruzione si è reso conto negli anni del deleterio aumento del numero di studenti per classe. E’ di questi giorni un comunicato del TG3 RAI Regionale che evidenziava le vicissitudini sofferte da una quarta classe di un istituto superiore della provincia di Ancona: avrebbe rischiato seriamente di essere soppressa, con la conseguenza che gli studenti si sarebbero dovuti trasferire presso un’altra scuola a dieci o a quindici chilometri di distanza. La motivazione? Il numero di studenti nella quarta era pari a 17, dicesi diciassette! Per quattro o cinque studenti in meno in questa classe alcuni docenti avrebbero perso ore e, quindi, si sarebbe dovuto procedere a un riassetto dell’organico del personale nella scuola in questione: la naturale conseguenza, perseguita dai recenti indirizzi politici, sarebbe stata quella di una minor fruizione di docenti precari, per assicurare la tenuta del risparmio di spesa nel comparto Istruzione prevista dalla finanziaria. Il percorso di apprendimento degli studenti pare non sia tra le priorità.


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