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lunedì 28 settembre 2009

Osservando una convocazione USP …

Il giorno 25 settembre 2009 mi sono trovato come osservatore a una convocazione USP, anche se lo stesso USP ha delegato il Dirigente Scolastico di un’istituto superiore della provincia a tenerla in sua vece.
Convocazioni per posti residui – Elenco convocati e posti

mercoledì 23 settembre 2009

L’orario della convocazione era stato fissato alle ore 9:00. L’orario d’inizio è stato ampiamente disatteso, portandolo alle 9:20; quindi, anche chi poteva arrivare in ritardo, puntando sul fatto che la classe di concorso non fosse la prima dell’elenco, è stato messo in condizioni di poter presenziare.

L’elenco era il seguente.


A034 ITIS PR ORE 8
A037 D’ANNUNZIO C/19
A047 ITCG PACIOLO FIDENZA C/
A071 ITIS PR C/vac
A246 IPSAR SALSO ORE 10
D615 IST ARTE TOSCHI PR C/

Oltre al dirigente scolastico e a una segretaria erano presenti ben tre esponenti di organizzazioni sindacali.

Il secondo punto che è stato disatteso è l’ordine con cui la convocazione avrebbe dovuto seguire l’elenco di cui sopra; benché ordinato per classe di concorso, l’esponente di una delle tre organizzazioni sindacali presenti ha dirottato il Dirigente Scolastico a seguire un diverso ordine: la A037 ha aperto di fatto le convocazioni.
A nulla è valso evidenziare che la A034 dovesse essere la prima classe di concorso da convocare.

La A034 convocava gli iscritti alla GaE-coda dal ventunesimo posto all’ottantottesimo: presenti? Ne ho contato appena uno.

E’ stato chiamato il primo docente precario; a lui va una cattedra da 19 ore, altro che spezzone. Costui compila i fogli che il dirigente scolastico gli passa fino a che non viene fuori che il Sig. docente precario, in realtà, non era interessato a prendere tutte le diciannove ore…anatema! Ne voleva solo 13!!
Ebbene, le diciannove ore sono state spezzate in 13 + 6 e, quindi, assegnato solo uno spezzone da tredici, sotto la richiesta di part time.
E allora, la domanda sorge spontanea: ma veramente si crede che l’età anagrafica possa indicare se il docente sia giovane o in là con l’età, come supposto dall’articolo Ansa riportato nel post Lo svecchiamento della docenza? Il Sig. docente precario, di cui si sta parlando, è molto giovane e già pensa da vecchio, nel senso dispregiativo del termine comunemente accettato che non rispecchia la totalità della classe docente. E’ lampante che non pensa alla sCuola, poiché pensa a prendersi un part time, che gli consente di svolgere una seconda attività, che non sarà la seconda, bensì la prima: ecco la sQuola, un diversivo per arrotondare, l’attività scolastica vista come un ripiego…proprio come si dice, erroneamente, a proposito dei docenti che non sono più giovani anagraficamente, questi docenti che non permettono di rendere più giovane (?!) la Scuola. Il contributo negativo alla sCuola proviene proprio da un giovane docente.
Non è tutto qui! Ha anche chiesto se le tredici ore potessero essere riassunte in soli tre giorni…poverino! L’impegno è veramente pesante, gli occupa tempi e spazi.

Alla fine delle convocazioni della A037 viene nuovamente chiesto come mai non si sia partito dalla A034: l’esponente di una delle organizzazioni sindacali continua a ignorare l’elenco emesso dall’USP. Un docente presente gli chiede di procedere alla convocazione della classe A034 prevista come prima classe di concorso nell’elenco stilato dall’USP, altrimenti non potrebbe più continuare a presenziare alla convocazione in atto poiché deve tornare presso l’istituto scolastico a tenere la lezione agli studenti.
Ecco la svolta: tale esponente OO.SS. dichiara: « Guardi che il Dirigente Scolastico le può attestare che è presente alla convocazione USP…la convocazione USP permette di motivare l’assenza…lei non perde le ore». Ecco un’altro fiore all’occhiello della sQuola: che gli studenti abbiano o non abbiano la lezione prevista conta poco; «…lei non perde le ore» , ecco ciò che conta! D’altronde, la 133/2008 lo afferma chiaramente, il raddoppio dei punti per le comunità montane pure, eccetera eccetera: in assenza di soldi, qualsiasi altra misura va bene…ma si rischia di fare discriminazioni, come è la situazione della corsia preferenziale per le supplenze brevi, ove chi ha lavorato nell’anno precedente passa davanti ad altri aventi diritto. Ecco che cosa succede con la legislazione selvaggia, cioè non controllata dallo Stato centrale, demandata alle organizzazioni territoriali: ogni entità locale si fa le leggi per “preferire” i propri anziché gli interessi della nazione tutta!
Cinquant’anni a parificare i diritti dei cittadini ovunque si trovino dislocati nel territorio nazionale che vanno a farsi benedire.

Finalmente si passa alla A034.

Primo punto. Il Ministero d’Istruzione che non funziona. Si dirà « Non ha mai funzionato!», ma almeno non esisteva la tanto decantata informatizzazione degli Uffici Pubblici, tanto decantata come risolutrice della burocrazia, unico e solo motivo che ostacola il funzionamento dell’Apparato Statale, che rende i tempi molto lunghi…chiacchere! L’informatizzazione è deleteria se gestita male; chi si ricorda le prime prenotazioni dei posti dei treni Rapidi e Intercity agli sportelli delle FF.SS. provvisti di terminale elettronico? Il segnale assente sulla linea telefonica, la quantità spropositata di tasti che l’operatore allo sportello doveva premere per scegliere orario, treno, tratta, disponibilità posti, posti fumatori o non fumatori…l’addetto alla biglietteria fresco di corso ad hoc. Se l’informatizzazione è vista secondo gli occhi di chi non ha ricevuto un’istruzione universitaria e condotto progetti ad hoc importanti, portare l’informatizzazione tra impiegati bravissimi a districarsi tra moduli e domande cartacee è ancor più un handicap nel vero senso della parola; in effetti, la situazione mostrata per la gestione delle GaE da aprile fino a tutto settembre ne è la conferma inqequivocabile.

Che cosa non funziona? La mancata cancellazione dagli elenchi GaE di coloro che hanno già sottoscritto un contratto di assunzione a tempo determinato. Ebbene, in quell’elenco GaE, che il Dirigente Scolastico scorreva, erano ancora presenti docenti precari già assunti altrove; io, personalmente, ne conoscevo uno che già lavorava in un’altra provincia. Di chi, dunque, è la responsabilità di questa modalità retrograda di continuare a fare le convocazioni vecchio stile senza tenere conto delle regole imposte dal Ministero d’Istruzione? In primis, dallo stesso Ministero d’Istruzione che si astiene dall’aggiornare gli elenchi GaE nei siti web degli USP e dai Dirigenti Scolastici che vedono la delega a gestire le convocazioni per conto degli USP come un lavoro in più da sbrigare al più presto; che cosa vuol dire al più presto? Significa fare come si è sempre fatto, che è la strada che si conosce… chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova. Tuttavia, scartando l’ipotesi che l’efficienza migliori andando dal sud dell’Italia al nord della stessa, occorre evidenziare USP che hanno lavorato con coscienza.[Scuole del Nord Africa...]

Figuriamoci se parlassimo di trasparenza! Certo, sui siti web degli USP sarebbero dovuti comparire i nuovi elenchi GaE, aggiornati senza quei docenti precari con un contratto a tempo determinato in mano!

Secondo punto. Come supposto nei post precedenti, il maggior ostacolo alla conclusione in tempi ragionevoli, cioè entro la vigilia dell’apertura dell’anno scolastico, è la procedura con cui si procede alle convocazioni, stante l’aggiunta dell’indicazione delle tre ulteriori provincie e la gestione dell’informatizzazione come digitalizzazione dei documenti cartacei e pubblicizzazione degli stessi su web. La convocazione si è arrestata alla prima delega: ovviamente niente da dire. Il docente precario individuato è stato contattato telefonicamente, gli è stata comunicata la disponibilità dello spezzone d’orario, ma il docente al telefono non ha voluto dare risposta, né per l’accettazione nè per la rinuncia: avrebbe potuto decidere solo quando avrebbe ricevuto risposte dagli altri USP indicati come tre ulteriori provincie; la conseguenza è stata lo stop delle operazioni in corso per la A034, la disposizione, da parte della scuola, a predisporre l’invio del telegramma a quel docente per conoscere l’intenzione di quel docente: prossima convocazione tra due settimane. La morale: per un solo spezzone d’orario disponibile occorrono tante convocazioni quante saranno le deleghe inviate…auguri, studenti!

Nota. Perché quel docente ha indicato provincie in cui probabilmente non andrà mai a fare supplenza, sia per lontananza dalla propria residenza sia per le spese aggiuntive (uno spezzone d’orario non sono sufficienti per vitto e alloggio)? Semplice: un diritto non lo si rifiuta mai!


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